“Un amore” di Dino Buzzati: la nascita dell’ossessione amorosa

dino Buzzati un amore

Dino Buzzati (Facebook)

dino Buzzati un amore
Dino Buzzati (Facebook)

Il 28 gennaio ricorre il cinquantenario della morte di Dino Buzzati (1906-1972). Giornalista e scrittore indimenticato, Buzzati è stato autore di romanzi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della letteratura italiana. Tra questi, insieme a Il deserto dei Tartari, c’è , considerata all’epoca una storia a metà tra il romantico e il passionale. Riletto in una chiave più moderna, però, il risulta essere terribilmente attuale per il suo tema principale: l’ossessione amorosa.

La storia di “Un amore”

un amore dino Buzzati
“Un amore” di Dino Buzzati (Facebook)

Egli correva in direzione di lei benché sapesse che laggiù lo aspettavano soltanto nuovi affanni, umiliazioni e lacrime. Ma lui correva a perdifiato ugualmente, il piede premuto con tutta la forza sul pedale, per la paura di perdere un minuto.

Ambientato in una Milano dei primi anni ’60, non è una semplice storia romantica. L’architetto Antonio Dorigo, uomo maturo e rispettabile sulla soglia dei 50 anni, si innamora perdutamente di Laide, una giovanissima prostituta.

L’iniziale infatuazione del protagonista diventa in poco tempo una vera e propria ossessione che lo spinge ad azioni e pensieri estremi. Ben presto, infatti, l’innamoramento si trasforma in inseguimenti, tentativi continui di controllo nei confronti di una giovane sempre più inafferrabile.

Da creatura perfetta, idealizzata alla massima potenza, ben presto Laide porta allo scoperto i lati più torbidi del protagonista. Dorigo è come impazzito, consapevole di non poter possedere fino in fondo l’oggetto del suo amore, ormai diventato per lui una vera e propria ossessione.

Intorno a lui era tutto vuoto e senza senso. Non si era liberato, ecco la questione, non si era affatto liberato. Il pensiero di lei, tormento, inquietudine, angoscia, totale infelicità, lo possedeva come prima.

Il protagonista arriva a mentire agli amici, ai familiari, persino a se stesso, sull’identità di Laide e sui sentimenti che prova per lei. E con la stessa facilità crede alla fitta ragnatela di bugie che la giovane tesse alle spalle di Dorigo. Il tutto in un turbine di follia e ossessione, che portano inspiegabilmente un uomo di quasi 50 anni ad umiliarsi e annullarsi per una ragazzina.

Dino Buzzati ha scritto il romanzo in questione sul finire degli anni ’60. La storia riprende in parte la vita dello scrittore, soprattutto per quanto riguarda l’amore nei confronti di una ragazza molto più giovane. Sebbene lo stesso Buzzati abbia più volte sottolineato che gli elementi autobiografici siano pochissimi, secondo alcuni critici l’impronta di sentimenti vissuti dall’autore è molto forte.

Ma cosa spinge una persona, uomo o donna che sia, ad ossessionarsi per amore?

LEGGI ANCHE >>> “L’Arminuta”, il libro di Donatella Di Pietrantonio: una storia di silenzi

L’ossessione amorosa in psicologia

Buzzati dino un amore
“Donne che amano troppo” di Robin Norwood

La risposta a questa domanda è abbastanza complessa. Quello dell’attaccamento amoroso, infatti, è un tema ricorrente in molti testi di psicologia e non solo. Robin Norwood, nota psicoterapeuta americana, nel suo Donne che amano troppo analizza i diversi casi di amorosa.

La studiosa si trova a fronteggiare diverse situazioni, ognuna differente dall’altra, ma tutte con un minimo comune denominatore: la affettiva. Fin dalle prime pagine, la Norwood è molto chiara: L’ossessione non è amore. È solo ossessione”. Ma allora perchè ci ossessioniamo?

Per la studiosa le motivazioni sono molte. La maggior parte di queste ha origine nell’infanzia, dove il primo modello di coppia è quello costituito dai genitori. Infatti, se da piccoli il rapporto con loro non è stato positivo, ci sono buone probabilità che da adulti ci si ritrovi completamente incapaci di amare. Un amore sano, cioè quello basato sul rispetto, sulla fiducia e sul comune arricchimento, è qualcosa che si impara. Come?

Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse, perchè quando nel nostro vuoto andiamo cercando l’amore, possiamo trovare altro vuoto.

L’ossessione amorosa è uno degli elementi alla base delle cosiddette relazioni tossiche. Vengono chiamati così quei rapporti, d’amore, amicizia e altro, basati su dinamiche disfunzionali. Mancanza di rispetto, totale assenza di empatia, tentativi di controllo e di svalutazione dell’altro, sono alla base di tali relazioni, nelle quali sempre più persone (uomini e donne) si trovano intrappolati.

Secondo la psicologa, l’ossessione amorosa è paragonabile ad altri tipi di come quella da alcool e droghe. Tutte, infatti, hanno degli aspetti in comune:

  • negazione del fatto
  • bugie
  • tentativi di controllare il problema
  • rabbia, sensi di colpa, depressione
  • violenza
  • odio di se e autogiustificazione

Questi sono solo alcuni degli aspetti, dai più lievi ai più distruttivi, che accomunano la amorosa a quella da sostanze.  Sebbene siano stati fatti molti passi avanti a riguardo, un grande problema è ancora rappresentato dal pensiero comune che vede alcuni gesti tra cui la gelosia eccessiva, per fare un esempio, come manifestazioni d’amore.

Tutti tendiamo a credere che la sofferenza sia il marchio del vero amore, che rifiutarsi di soffrire sia egoismo e che, se un uomo ha un problema, una donna dovrebbe aiutarlo a cambiare.

Romanticizzare gli aspetti tossici, però, porta solo a non vedere la situazione per quella che è: disfunzionale e potenzialmente pericolosa. Sia che si tratti di parole o di azioni, anche le relazioni tossiche sono da annoverare in quelle violente. L’aspetto psicologico, infatti, non è da sottovalutare quando si parla di abuso.

LEGGI ANCHE >>> L’inesistenza del rapporto sessuale e la solitudine post-coitale: la riflessione dello psicanalista Massimo Recalcati

Dall’ossessione si può guarire

Per fortuna oggi il mondo dei social dà un grande aiuto in questo campo. Su piattaforme come Instagram e Tik Tok, infatti, si sente sempre più spesso parlare di relazioni tossiche, red flags (letteralmente “bandiere rosse”, cioè campanelli d’allarme) e così via. Oltre agli esperti, spesso sono anche ragazzi e ragazze che parlano senza filtri di rapporti tossici, comportamenti nocivi e come riconoscerli.

È sicuramente positivo che anche tra i si diffonda sempre di più la consapevolezza su come distinguere un rapporto sano da uno malato. Ma è importante far capire anche che dall’ossessione si può guarire. Senza la pretesa di sostituirci ad un professionista, e ricordando sempre che chiedere aiuto non è mai sbagliato, ci sono alcune tips da osservare per migliorare la situazione.

Quella dell’ossessione amorosa, infatti, è una problematica che nasce nella mente di persone per la maggior parte insicure. Lavorare sulla propria autostima, quindi, è il primo passo per capire che nessuno ha bisogno di un partner per vivere ed essere felice. La chiave, infatti sta nell’imparare ad amarsi: solo così ognuno di noi sarà in grado di dare a se stesso il proprio valore e, di conseguenza, pretenderlo dagli altri.

un amore Buzzati dino
Social media (Pixabay)

A 50 anni dalla morte di Dino Buzzati, autore di , ricordiamo uno dei più grandi scrittori italiani che, con il suo libro, forse voleva insegnarci a non annullarci per la persona che crediamo di amare.

di Eleonora Di Vincenzo

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *